Può interpretare quasi tutti i generi musicali, è uno strumento molto versatile, viene considerato utile anche nelle orchestre sinfoniche e ha un suono assolutamente riconoscibile. Parliamo del sassofono, detto anche sax: un nome che gli deriva dal suo inventore, Adolphe Sax nel 1840 anche se venne brevettato sei anni dopo.
Come è fatto un sassofono?
Ma quali sono i principali materiali con cui viene fabbricato un sassofono? Il corpo, che rappresenta la sua parte essenziale, è realizzato comunemente in ottone ma ci sono varianti anche in rame, che sviluppa un suono più morbido e caldo, in bronzo che ha lo stesso effetto di suono caldo, in argento per produrre un suono molto netto e quasi squillante, oltre che in plastica che invece produce un suono secco.
Invece la finitura del sassofono può essere prodotta in argento, che dovrebbe produrre un suono luminoso e chiaro, in oro per rendere più rotondo il suono, in nichel che rimanda un suono chiaro anche se meno forte rispetto all’argento oppure in vari laccati che producono un suono più cupo e intenso.
Ma non è finita, perché ci sono anche la madreperla che ricopre i tasti principali, l’imbottitura di alcune delle chiavi, il sughero del collo nella parte dove si incontra col bocchino, il legno dell’ancia. Le interpretazioni sul legame tra materiali e suono che producono sono contrastanti: c’è chi è certo che in qualche modo influiscano e chi invece sostiene che non c’entrano nulla. Per approfondire vi indichiamo il sito di uno dei principali sassofonisti italiani: Massimo Giacchetti