La fatturazione elettronica è una realtà destinata ad imporsi ulteriormente nella vita lavorativa e professionale degli italiani. Già a partire dal 31 marzo 2015, vige un vero e proprio obbligo per le Pubbliche Amministrazioni e per i professionisti che entrano in contatto con esse, di emettere la fattura elettronica per richiedere ed emettere pagamenti.

LA FATTURA ELETTRONICA: UN LUNGO PROCESSO CON NOBILI FINALITÀ

Grazie all’introduzione della fatturazione elettronica, il cartaceo, ben presto, verrà eliminato. I documenti redatti su carta verranno infatti sostituiti da quelli emessi in formato digitale e tutte le fatture dovranno essere compilate, redatte, emesse e conservate su supporti digitali.

Si tratta di un processo lento che, con il passare del tempo, arriverà a coinvolgere anche i privati e le fatture da essi emesse. Del resto, uno degli obiettivi più importanti e nobili della fatturazione elettronica è quello di combattere la sempre più crescente evasione fiscale.

Lo ha sottolineato, proprio nelle ultime ore, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi nell’ambito della Commissione di Vigilanza sull’Anagrafe tributaria. Dichiarazioni, queste, di grande importanza per gli “attori” economici e commerciali che operano nel mercato del nostro Paese.

L’OBIETTIVO? CONTRASTARE PIÙ EFFICACEMENTE L’EVASIONE FISCALE

“Bisogna arrivarci con la partecipazione dei contribuenti, è un’operazione culturale, ma l’unico modo di avere dati puliti è la fatturazione elettronica“, con queste parole la direttrice del Fisco ha recentemente delineato la funzione più importante della fatturazione elettronica. L’emissione delle fatture elettroniche consentirebbe, infatti, all’Agenzia delle Entrate di incrociare immediatamente i dati fiscali e contabili di milioni di imprese e privati.

Come opportunamente sottolineato da Rossella Orlandi, la fatturazione elettronica supporterebbe moltissimo l’azione preventiva e la compliance diretta”. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ci ha tenuto a sottolineare che si tratterà pur sempre di un processo che richiederà alcuni anni ma il risultato sarà garantito: “Solo se il dato è spedito direttamente, è possibile eliminare i costi e gli oneri degli adempimenti (…) ma ci vogliono 2-3 anni, si tratta di un punto di arrivo. Tanto l’Europa ci porterà tutti entro il 2018. Si tratta di eliminare le paure perché io noto delle resistenze culturali”.

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