Uno dei piatti simbolo della nostra italianità sono sicuramente le tagliatelle, chiamate così dal tipico taglio che viene fatto sulla sottile pasta sfoglia, che viene lavorata e tirata rigorosamente a mano.
Esse sono una specialità dell’Emilia Romagna ed in particolare dell’area intorno a Bologna, anche se questo tipo di pasta è diffuso ed apprezzato in tutto lo stivale, come tutti i cibi legati alle antiche tradizioni contadine, non hanno una storia certa e le loro origini si perdono nella notte dei tempi.
Un tipo di pasta molto simile esisteva già ai tempi del poeta Orazio, durante l’Impero Romano si diffusero le Lagane, ma furono realizzate solo quando il signore di Bologna Giovanni II di Bentivoglio, chiese a Mastro Zefirano di preparare un piatto in onore del passaggio in città di Lucrezia Borgia, che doveva sposare i Duca Alfonso D’ Este.
Mastro Zefirano affascinato dai lunghi e biondi capelli della nobildonna, ebbe l’ispirazione di realizzare una pasta tagliata in lunghe strisce dorate, è fu così che nacquero le tagliatelle.
Perché si possano gustare delle vere tagliatelle realizzate ad arte, queste devono soddisfare specifiche richieste, la sua larghezza perfetta deve essere di circa 7 millimetri a crudo, vale a dire la 12.270 esima parte dell’ altezza della torre degli Asinelli, che si trova a Bologna.
In Italia vi sono diverse varianti a seconda del paese che si visita, nel Lazio vengono chiamate Fettuccine, Tajarin nel Piemonte o semplicemente Pappardelle o Lasagnette in altre zone.
La ricetta classica prevede che si debba utilizzare un uovo per ogni 100 grammi di farina, in alcune zone le tagliatelle possono essere fatte anche con l’aggiunta di verdure, in particolare di spinaci cotti, ben strizzati per eliminare l’acqua in eccesso e frullati, per dare alla pasta un bel color verde. Per altre informazioni e ricette consigliamo il portale di ricette Kitchen.it