In un’epoca dove le persone cercano rimedi e cure mediche su Internet, c’è chi si oppone a tutto questo e invita ognuno a riflettere sull’importanza della salute. A darci spiegazioni in merito è il noto Dott. Ernesto Rulli che in qualità di medico “vecchio stampo”, esprime la sua opinione sulla generazione 2.0 e sulla brutta piega che purtroppo spesso, anche gli adulti, commettono, cercando notizie e informazioni in ambito medico e le relative cure. Il Dottor Ernesto Rulli è un affermato ortopedico e chirurgo presso l’AUSL di Ravenna e presso l’Unità operativa di ortopedia e traumatologia del Policlinico di Abano Terme, oltre ad essere uno studioso delle patologie della mano.
Sono sempre di più le persone che ricorrono ad Internet e in particolare ai motori di ricerca come Google, per richiedere informazioni in ambito medico e per cercarne le relative cure. In particolare, come emerge dalla ricerca condotta dalla piattaforma web “MioDottore”, specializzata nelle prenotazioni online per visite mediche, sono tantissime le persone che ricorrono a tale servizio. Inoltre, in tale ricerca del 2017, “MioDottore” ha analizzato il tipo di ricerche che gli italiani fanno in ambito medico, dove è emerso che sono soprattutto le donne ad usufruire dei “servizi sanitari” online e lo testimonia il primo ambito di ricerca più cliccato: la menopausa, seguita da tutto ciò che riguarda il supporto ortopedico. A tal proposito abbiamo incontrato il noto chirurgo e ortopedico Ernesto Rulli, che si manifesta piuttosto preoccupato per ciò che sta accadendo in ambito medico congiuntamente al web.
- Rulli, Lei ha una esperienza ventennale sia in ambito ortopedico elettivo che traumatologico. Qual’è la sua opinione in merito alle ricerche condotte dalle persone per cercare una cura alle proprie malattie?
- Il dato è piuttosto preoccupante, considerando che c’è gente che bypassa la visita medica da un Dottore specializzato, poiché si affida ad alcune cure su Internet. Io, come qualsiasi altro studioso delle patologie della mano – il Dottor Ernesto Rulli è esperto di microchirurgia ricostruttiva e nelle artroplastiche del polso, della mano e delle dita – abbiamo una formazione in ambito ortopedico elettivo e traumatologico e un’altrettanta preparazione in chirurgia plastica e microchirurgia ricostruttiva della mano; pertanto trovo sminuente cercare un rimedio o informazioni relative a determinate patologie, quando qui in Italia fortunatamente abbiamo dottori eccellenti in tutti i campi.
- Perciò abolirebbe Internet per le ricerche legate alla medicina e alla salute?
- No assolutamente, ma ritengo che come in ogni cosa, vi debba essere un giusto equilibrio. Cercare informazioni su Internet non è la medesima cosa del cercare una cura per una patologia. Sono a favore della ricerca di informazioni nei siti giusti, quindi in quei siti ufficiali di medici reali e che hanno una formazione e soprattutto un’esperienza reale nel settore. Tuttavia, su Internet non è facile capire chi sia davvero un Dottore, o chi si improvvisa tale, ed è per questo motivo che una persona deve rivolgersi immediatamente al suo medico di fiducia, qualora si presentasse un problema, o anche semplicemente per un chiarimento.
- Ci sono tantissimi casi di persone che assumono farmaci semplicemente dopo aver consultato Google. Lei cosa pensa in merito?
- In qualità di chirurgo e ortopedico mi capita di incontrare alcuni pazienti che si rivolgono a me, perché convinti di avere una patologia, solo perché lo hanno letto su Google. Ci sono però anche altre persone, ovvero ben il 18% degli italiani che addirittura preferisce curarsi autonomamente, prendendo spunto solo dalle ricerche su Google. Questo atteggiamento è allarmante e assolutamente pericoloso, in quanto vi sono dati che dimostrano come alcune persone hanno addirittura perso la vita poiché hanno sbagliato cura. Internet, come ho già detto prima, da un punto di vista sanitario, può essere utile solo a titolo informativo.
- Ernesto Rulli, come si sente quindi di definire questo atteggiamento e quale potrebbe essere un possibile rimedio?
- Credo che non esista migliore citazione per descrivere il fenomeno attuale, che deriva dagli studiosi sociologi Dunning e Kruger che hanno definito le persone della società attuale come “unskilled and unaware of it”, che significa letteralmente essere “incompetenti ed inconsapevoli di esserlo”. La persona infatti non ha il senso reale del problema che potrebbe causare alla propria salute, poiché è totalmente inconsapevole di alcuni settori, tra cui la medicina. Ovviamente, la conoscenza della medicina deriva da anni e anni di studi e da altrettanti anni di esperienza sul campo. Però Internet ha fatto sì che si abbattessero tutti questi confini, tanto da condurre un possibile malato a curarsi secondo alcuni consigli dettati, il più delle volte, dal nulla. Non so se esista o meno un rimedio a tale fenomeno. Probabilmente, attraverso campagne sociali del Ministero della Salute, si potrebbe sensibilizzare maggiormente l’individuo alla conoscenza e all’importanza delle visite mediche presso gli ambulatori o presso gli ospedali, ricordano che i medici sono solo coloro che dopo aver visitato il paziente, possono diagnosticare l’eventualità di una patologia o meno, ed eventualmente la cura necessaria.